MALTA CON POZZOLANA E SCAGLIE DI PIETRA
Autore: Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy
Anno: 1788-1832
Fonte: Antoine Chrysostome Quatrermère de Quincy, Dizionario
storico di architettura, Mantova, F.lli Negretti, 1842.
MALTA CON POZZOLANA E SCAGLIE DI PIETRA
Vol. II (p. 465)
SMALTO PER GLI EDIFICI (Beton) - Questo smalto, che diviene più duro della pietra, e forma una sola massa, è comunemente adoperato in Lione e nei paesi meridionali della Francia. Belidor raccomanda in particolar modo l'uso di questo smalto nelle fondamenta di opere idrauliche. Ecco, secondo lui, la composizione di questo smalto. Si fa sopra un terreno ben unito e ben battuto, un margine circolare, composto di dodici parti di pozzolana, di terrazzo d'Olanda, o di cenere di Tournay, ponendovi sopra sei parti di sabbia che non sia terrosa, sparsa in modo eguale. Si riempisca l'interno del suddetto margine di nove parti di calce viva, ben cotta, e contusa con mazze di ferro, affinché si estingua più presto. Vi si getta poi dell'acqua di mare per le costruzioni marittime, e vi si mescola, come nella malta comune, la terra che formava il margine. Quando il tutto è ben mescolato, vi si gettano tredici parti di scaglie di pietra e tre di scoria pestata, o, in mancanza, tredici parti di scaglie e rottami di pietre e di ciottoli, la cui grossezza non ecceda quella di un uovo di gallina. Si rimescola, a forza di braccia, tutto questo composto per un'ora, se ne formano dei mucchi che si lasciano seccare per ventiquattro ore nell'estate, e per tre o quattro giorni nell'inverno.