MALTA DI CALCE E SABBIA
Autore: Antonio Cantalupi
Anno: 1862
Fonte: Antonio Cantalupi, Istruzioni pratiche sull'arte
di costruire le fabbriche civili, Milano, Galli e Omodei, 1874.
MALTA DI CALCE E SABBIA
Vol. I - Cap. IV - Opere architettoniche generali (pp. 262-264)
MALTE COMUNI - Per la formazione delle malte comuni si impiegano le calci grasse o magre e la sabbia possibilmente spogliata delle materie terrose in proporzioni che variano a norma dei casi e che sarebbe bene di determinare per ciascuna località. Ordinariamente si eccede nella sabbia, la quale si ha a minor prezzo; ma in questo caso la malta che si ottiene perde della sua resistenza. Son poche quelle calcine con cui si possono mescolare più di due parti e mezza di sabbia sopra due di calce.
Dalle esperienze fatte da Vicat, Treussart e Rucourt sulle proporzioni delle sostanze che devono entrare nelle malte, si ebbero i seguenti risultati:
1. Le malte comuni esigono presso a poco da 1 1/2 a 2 di sabbia per i di calcina ridotta in pasta densa per aspersione; di 2 di sabbia per i di calcina se ridotta in polvere per immersione; da 1/2 a 1 di sabbia con 1/2 ad 1 di calce, oppure 2 di sabbia per 1 di calcina comune, se venne spenta col metodo ordinario.
2. Le malte idrauliche richiedono una parte di calcina idraulica in pasta molle o spenta col metodo comune con 2 a 2 1/2 di altri ingredienti, sia di sabbia o di malta. Colla calcina idraulica, spenta per immersione, la dose degli ingredienti mescolati con essa è ridotta da 1 1/4 a 2 al più per 1 di calce. Finalmente nelle malte idrauliche con calcina smorzata all'aria la proporzione è da 1 1/2 a 1 3/4 di sabbia per 1 di calce.
Per le opere nelle quali si esige l'impermeabilità d'uopo notare che il volume della calce non deve giammai essere minore dei vani lasciati fra i grani di sabbia, che allorquando non si impiega che questo volume di calce, la quantità di malta ottenuta è pressoché eguale alla sabbia impiegata, salvo i casi nei quali le particelle della calce siano bastemente voluminose per interporsi fra i grani della sabbia ed impedirne il contatto. Per determinare il volume dei vani che esistono fra i grani di sabbia non si ha che a prendere la stessa sabbia convenientemente asciugata e collocarla in un vaso qualunque di una data capacità: in seguito vi si versa acqua fino a che questa sfiori al di sopra della sabbia; osservando al volume dell'acqua versata, esso corrisponderà a quello dei vani. La malta tanto comune quanto idraulica si confeziona nel seguente modo: Si forma un'ajuola circolare colla sabbia necessaria per una determinata quantità di malta; vi si mette nel mezzo la calcina occorrente e si versa a poco a poco dell'acqua, mescolando ben bene le materie colla pala e colla marra, in guisa da non distinguere più né la calcina né la sabbia. Un eccesso di manipolazione nella mistura delle malte è affatto inutile, sia che si usi la calce comune sia quella idraulica. Basta che la malta sia ben omogenea, e ciò ha luogo ordinariamente quando un ammasso di circa un metro cubico è stato ben dimenato colla marra di ferro per cinque o sei volte da quattro uomini. La malta di consistenza comune od anche un po' molle, è più facile a mescolarsi e presenta migliori risultati di quella impastata densa. Se viene a dissecarsi prima dell'uso, non vi ha inconveniente a dimenarla aggiungendovi un po' d'acqua. Questa operazione nelle malte di calce grassa può essere ripetuta per due giorni senza che la malta perda della sua forza.