MALTA CON ARGILLA E CENERE PER PAVIMENTI
Autore: Francesco De Cesare
Anno: 1855
Fonte: Francesco De Cesare, La scienza dell'architettura,
Napoli, Giovanni Pellizone, 1855.
MALTA CON ARGILLA E CENERE PER PAVIMENTI
Sez. II - Cap. I - Dei solai e dei terrazzi (p. 246)
555. TERRAZZI DIVERSI - Il Dottor Nardo proponeva fin dal 1828 un terrazzo composto di sabbia, argilla, terra comune crivellata (humus terriccio) in parti eguali: a cui si aggiunge una discreta quantità di cenere di fucina scorie peste; ammassato il tutto con acqua si distende su la superficie del pavimento; ed allorché è alquanto asciutta si consolida con le solite battitoje; dopo ciò vi si passa sopra il catrame caldo a poco a poco, fino a che il pavimento ne resti inzuppato, e si continua a battere finché sia fortemente consolidato. Si disse un tal composto di poca spesa, leggiero, resistente alle intemperie, impermeabile all'acqua, inalterabile al sole, non soggetto a screpolarsi, e di ricever col tempo maggiore consistenza. Ne feci un saggio ma nel prosciugarsi manifestò tante lesioni da non potersene in alcun modo avvalere. Volli essere esatto alla prescrizione, spalmando cioè il catrame pria che lo strato sottoposto fosse perfettamente asciutto; le lesioni perciò dovevano essere di conseguenza. Credo che usando il catrame, dopo che lo strato sottoposto sia ben asciutto si otterrebbe molto vantaggio.