MALTA CON GESSO E CALCE
Autore: Francesco De Cesare
Anno: 1855
Fonte: Francesco De Cesare, La scienza dell'architettura,
Napoli, Giovanni Pellizone, 1855.
MALTA CON GESSO E CALCE
Sez. II - Cap. I - Del gesso e di alcuni cementi naturali (p. 51)
128. USO DEL GESSO - Il gesso per malta richiede di acqua nel suo impasto, un volume eguale al suo; per i lavori di stucco se ne aumenta la quantità, affin di avere un poco più di tempo nella presa. Se all'acqua si sostituisce il latte di calce, acquista un quarto più della forza primaria: se si ammassa con acqua di colla, risulta anche più solido, ed è suscettibile di pulitura, contraffà il marmo.
Il gesso impastato cresce di volume allorché si disseca; avverte perciò Rondelet di agire con precauzione nelle pareti di gesso fra muri isolati, su i quali quest'aumento di volume potrebbe produrre una spinta. Il gesso non va oprato ne' luoghi umidi, poiché scaglia e cade; maneggiato d'inverno l'acqua vi si gela, e la forza del gesso s'intorpidisce.