MALTA CON COCCIO PESTO E LITARGIRIO PER MASTICE
Autore: Giovanni Curioni
Anno:1864
Fonte: Giovanni Curioni, L'arte di fabbricare, ossia
corso completo di istituzioni teorico-pratiche, Torino, Negro, 1864.
MALTA CON COCCIO PESTO E LITARGIRIO PER MASTICE
Vol. I - Cap. XIV - Mastici bituminosi (pp. 229-230)
Il mastice di Dihl si ottiene triturando e mescolando nell'olio di lino 46 parti in volume dei detriti delle fabbriche di porcellana ridotte in polvere e 4 parti di litargirio. Per ottenere un quintale di mastice occorrono circa 25 litri d'olio. - Questo mastice, oltre di servire per intonachi, torna vantaggioso, per conguagliare le pareti delle murature in pietra da taglio destinate ad essere dipinte all'olio ed esposte all'azione dell'aria di mare, e per intonacare il ferro, il legno, il gesso e la pietra che importa di preservare dall'azione distruttiva dell'umidità atmosferica.
Analogo al mastice di Dihl è quello indicato da Thénard, che si prepara riducendo allo stato pastoso, mediante olio di lino puro, un miscuglio di polvere fina formato con 93 parti di coccio e con 7 parti di litargirio. Questo mastice, che acquista tal durezza da rigare il ferro, si è anche riconosciuto utile per coprire terrazzi e per saldare pietre.
Il mastice di Corbel si compone di 6 parti in peso di coccio fino passato allo staccio di seta, di 1 parte di litargirio in polvere, di 1 parte di cerrusa in polvere, di una parte di olio siccativo e di 3 parti di olio di lino. La polvere di coccio, di litargirio e di cerrusa devono essere ben dissecate affinché l'olio vi si mescoli intimamente, e le diverse materie devono essere mescolate e macerate col macinello per modo da non distinguere più i diversi ingredienti. Questo mastice si è riconosciuto buonissimo per coprire terrazzi, ed alcuni costruttori suggeriscono di sostituire alle 6 parti di coccio quattro parti di coccio fino e quattro parti di polvere di pietra passate allo staccio di seta.
Il mastice detto della Rochelle, dal nome della piazza in cui venne molto usato nell'anno 1826, si compone: 14 parti in volume di sabbia silicea; di 14 parti di pietra calcare polverizzata; di un peso totale di litargirio in polvere che sia 1/14 del peso della sabbia e della pietra calcare; e di un tale peso d'olio di lino che sia 1/7 del peso totale dei primi tre ingredienti. La sabbia e la polvere di pietra calcare si devono prima esporre ad un principio di calcinazione in un forno, mescolarle dopo ben bene col litargirio ed ultimamente impastare e macerare la mistura coll'olio di lino.