MALTA DI CALCE E SABBIA PER INTONACO (Curioni II)
Autore: Giovanni Curioni
Anno:1864
Fonte: Giovanni Curioni, L'arte di fabbricare, ossia
corso completo di istituzioni teorico-pratiche, Torino, Negro, 1864.
MALTA DI CALCE E SABBIA PER INTONACO
Vol. II - Cap. XIII - Rinzaffi, arricciature, intonachi e stuccature (p. 481)
383. ARRICCIATURE COMUNI SU MURI SOGGETTI AD UMIDITA’.
- Coperta la parete da arricciarsi con un primo strato di malta cementizia avente spessore di metri 0,012 a 0,025 ed essendo questa malta ancora un po' umida, ma però bastemente solida da non cedere più ad una leggiera pressione, si distenda subito un secondo strato avente spessezza di metri 0,001 a 0,003 e conosciuto in pratica coi nome di scialbo; quando questo comincia a diventare secco si conguagli con forza mediante il dosso della cazzuola, poi con un frattazzo di metallo oppure con un ciottolo piatto e liscio, avendo cura di turare tutte le fessure che ordinariamente si manifestano al principio della confricazione; e si continui questo conguagliamento finché lo scialbo siasi ben consolidato.
- Dall'istante in cui si incomincia il lavoro di conguagliamento fino al suo termine bisognerà mantenere la superficie che si va arricciando al riparo, dei raggi solari, che anzi sarà bene coprirla con tela o con stuoie umide.
Lo spessore di metri 0,015 è generalmente sufficiente per arricciature su muri soggetti ad umidità, ed è opinione di distinti pratici che uno spessore maggiore possa risultare dannoso anziché utile. Nei casi però in cui l'arricciatura può trovarsi esposta a qualche urto violento è necessario un intonaco avente da metri 0,05 a 0,06 di spessezza il quale formi come una specie di lastrico valevole a proteggere il muro dalle scosse.