MALTE CON CALCE, SABBIA, COCCIO O POZZOLANA
Autore: Giovanni Curioni
Anno:1864
Fonte: Giovanni Curioni, L'arte di fabbricare, ossia
corso completo di istituzioni teorico-pratiche, Torino, Negro, 1864.
MALTE CON CALCE, SABBIA, COCCIO O POZZOLANA
Vol. I - Cap. VIII - Malta (p. 134)
120. MALTE CEMENTIZIE CON CALCINA SABBIA E POZZOLANA - Il Ponza di San Martino indica undici diverse composizioni di queste malte cementizie formate in volume:
l° Con 2 parti di calcina in pasta, 3 di sabbia e 1 di coccio;
2° Con 4 parti di calcina in pasta, 3 di sabbia e 3 di coccio;
3° Con 1 parte di calcina in pasta, 1 di sabbia e 1 di coccio;
4° Con 2 parti di calcina in pasta, 1 di sabbia e 2 di coccio;
5° Con 1 parte di calcina comune viva in pietra e 2 parti di coccio;
6° Con 4 parti di calcina idraulica in polvere, 1 di sabbia lavata e 2 di pozzolana;
7° Con 2 parti di calcina comune in pasta e 3 di coccio;
8° Con 1 parte di calcina comune in pasta e 3 parti di coccio o pozzolana;
9° Con 1 parte di calcina idraulica in pasta, 2 di sabbia e 1 di coccio;
10° Con 1 parte di calcina idraulica in polvere passata allo staccio fino, mescolata con 2 parti disabbia e 1 di pozzolana;
11° Con 3 parti di calcina comune viva in pietra, 1 parte di calcina comune in polvere, 16 parti di pozzolana fina e 4 parti d'acqua.
Le malte cementizie indicate coi numeri 1°, 2°, 3°, 4° e 7° saranno confezionate per volumi non maggiori di 1/3 di metro cubo, distendendo su un'aiuola le materie che devono entrare nella loro composizione, mescolandole subito colla pala e poi con la marra di ferro munita di capocchie alla parte inferiore, ed aggiungendovi la quantità d'acqua necessaria per avere una duttilità conveniente. Le malte cementizie indicate coi numeri l°, 2°, 3° e 4° si terranno come ben confezionate allorquando il loro volume sarà ridotto ai 5/6 di quello di tutte le materie impiegate, e la malta contrassegnata con numero 7° dovrà essere ridotta per la manipolazione ai 33/50 del volume della materia messa in mistura.
- Queste malte dovranno essere impiegate subito dopo la loro fabbricazione, e, nel caso che quest'immediato impiego non sia possibile, bisognerà farle rimaneggiare pel tempo necessario, e giorno per giorno, onde impedirne l'asciugamento: così facendo, le malte cementizie indicate ai numeri l°, 2°, 3° e 4° si potranno anche impiegare dieci giorni dopo la loro confezione, e quarantotto ore dopo quella accennata al numero 7°.
Per la fabbricazione della malta cementizia indicata al numero 5° si riduce la calcina viva in pezzi della grossezza di una noce o di un uovo al più, e si ammonticchia nel mezzo di un'aiuola circolare formata col coccio che deve entrare nella malta, prendendo tali quantità di calcina e di coccio che risulti un impasto il cui volume sia circa 1/3 di metro cubo. Disposte così le cose, s'innaffia il mucchio a poco a poco, e impiegando un volume d'acqua eguale ad 1/4 di quello della calcina, coll'avvertenza di perfettamente coprirla col materiale dell'aiuola quando dà segno di effervescenza, e di turare le crepolature che di mano in mano si manifestano coll'umettare il mucchio. Appena cessata ogni effervescenza si rimenano le materie impiegate colla pala o colla marra a capocchie, in prima a secco e poi aggiungendovi circa un volume d'acqua eguale alla metà della calcina adoperata onde ridurre la mistura ad una pasta molle. Quest'impasto si lascia in riposo per un lasso di tempo non minore di ventiquattro ore e non maggiore di tre giorni in uno stilo fresco e difeso dall'umido, e dopo questo tempo si termina la manipolazione colla marra a capocchie e senza l'aggiunta di nuova acqua finché la malta riesca ben duttile, untuosa ed atta ad essere impiegata. Nel caso che dando mano al secondo rimescola mento si trovi l'impasto troppo secco e non marreggiabile, si ridurrà allo stato pastoso stemperandolo con acqua di calce.
- La malta cementizia di cui stiamo discorrendo si reputa ben manipolata allorquando il suo volume è ridotto ai 2/3 di quello delle materie mescolate.
Dovendosi fare la malta cementizia indicata al numero 6°, si mescoleranno prima i diversi ingredienti a secco colla pala e colla marra, e quindi coll'aggiunta di quantità di acqua eguale ad 1/3 del volume della calcina. Quando l'impasto sarà ridotto ben omogeneo si lascerà in riposo, e si farà il secondo rimescolamento pel tempo e nel modo stati indicati per la malta cementizia numero 5°. La fabbricazione della malta cementizia numero 8° si fa cercando prima, con un esperimento in piccolo, la quantità d'acqua necessaria per fare un impasto piuttosto consistente; ponendo in un mortaio ben calafatato la quantità di calcina che vuolsi impiegare, rimenandola ben bene colla marra, aggiungendovi a poco tutta la quantità d'acqua riconosciuta necessaria, e mescolando dopo colla pasta molle che ne risulta la dose prescritta di coccio o di pozzolana.
Analogamente viene confezionata la malta cementizia numero 9°: la calcina si riduce mediante l'acqua necessaria a formare l'intiero impasto allo stato di pasta molle, e poi si getta e si mescola a poco a poco la sabbia ed il coccio già mescolati assieme per via secca.
La malta cementizia numero 10° si ottiene mescolando prima i tre ingredienti a secco in un mortaio o in un mastello da malta; aggiungendovi in una sola volta tutta l'acqua che, in seguito ad un esperimento in piccolo, si è riconosciuta necessaria per fare un impasto denso, rimestando prontamente il miscuglio onde ridurlo in pasta prima che incominci l'estinzione della calcina. La presa di questa malta è simile a quella del gesso quando s'impiega prima che sia compita l'estinzione.
La malta cementizia numero 11° risulta di buona qualità allorquando si spegne la calcina in pietra con tutta l'acqua che occorre alla quantità di malta che vuolsi formare, si mescola la pozzolana nel latte di calce che ne risulta in guisa da formare una mistura omogenea, e vi si aggiunge la calcina in polvere, rimenando il tutto colla cazzuola. Questa calce cementizia si fa a misura dell'impiego, e non può più essere impiegata mezz'ora dopo la sua confezione.