MALTA CON COCCIO PESTO PER BATTUTI ALLA VENEZIANA
Autore: Gustav Adolf Breyman
Anno:1853
Fonte: Gustav Adolf Breyman, Trattato
generale di costruzioni civili, Traduzione italiana dell'Ing. Carlo Valentini,
con note di A. Cantalupi, L. Mazzocchi, P. Boubèe, R. Ferrini, Milano,
Vallardi, 1885.
MALTA CON COCCIO PESTO PER BATTUTI ALLA VENEZIANA
Vol. I - Cap. I - Costruzione dei pavimenti (p. 281)
b) Battuto alla Veneziana o terrazzo - I Veneziani chiamano terrazzo quel battuto, che usano per i vestiboli, i terrazzi ecc. (la cui invenzione rimonta però ai Romani). Quando il terrazzo deve essere costrutto su volte, queste si devono rinfiancare e spianare con muratura.
Prima di tutto bisogna osservare, che se il terrazzo va costrutto su un palco, i travetti di quest'ultimo devono essere di sufficiente grossezza, e devono essere distanti fra loro solo di quanto è la loro larghezza. Sopra vi si chiodano le tavole, e se si vuole ottenere una maggiore stabilità vi si sovrappone un secondo ordine di tavole trasversalmente. Il primo corso, che costituisce il battuto e che si chiama fondo, si forma o con frantumi di battuti vecchi (che però non devono sorpassare la grossezza della noce) oppure con rottami di mattoni o di tegole, oppure con pezzi di terra creta ben cotta, ai quali si aggiunge calce in ragione di una parte su due di frantumi. Questo primo strato di malta, che non deve essere più sottile di 9 cm, si stende uniformemente con un rastrello di ferro, e quindi lo si batte prima con un mazzapicchio di legno e poi con un arnese di ferro, che assomiglia ad una cazzuola lunga e stretta del peso di circa 6 chilogr. che si dice zanca; e si seguita a batterlo in lungo e in largo per tre o quattro giorni secondo la stagione, finché lo spessore del corso è diminuito di 1/3. Ma prima che questo strato sia perfettamente asciutto, se ne sovrappone un secondo di 6 cm di spessore che si dice coperta, e consta parimenti dei suaccennati frantumi, che però devono essere di volume minore, e si devono spandere con uno staccio i cui fori siano di 2 cm. Questi frantumi si devono mescere con calce viva, formando una malta nella proporzione di 2 parti di frantumi con 1 parte di calce.
Dopo aver disteso anche questo strato col rastrello, lo si lascia riposare, nella stagione buona per un giorno e mezzo, e d'inverno anche per due giorni e mezzo, finché s'è asciugato; poi si batte dolcemente ed a poco a poco colla suaccennata zanca il suolo in lungo e in largo, finché non vi è più traccia di cedimento.
Superiormente si dispone un ultimo strato di 1-2 cm formato per metà di polvere di marmo e per metà di calce viva. Questo strato lo si pone in opera con una cazzuola, che ha la forma di becco d'oca, e sopra vi si colloca la cosiddetta semina formata con pezzettini di marmo di diversa grandezza e di diverso colore. Prima si devono porre in opera i pezzi grandi, poi quelli mezzani, e poi quelli piccoli conficcandoli nel battuto in principio con un mazzapicchio di legno e poi affondandoli interamente con un cilindro di marmo o di ferro fornito di manico biforcuto. Quando la semina è così affondata nel suaccennato cemento, si batte il pavimento mattina e sera per lungo tempo e sempre più forte colla suaccennata zanca metallica avente la forma di cazzuola e del peso da 4 a 6 chilogr. e quando la massa è indurita del tutto si procede alla rotatura, fregando la sua superficie con acqua e con pietra arenaria, della grandezza e della forma di un mattone, munita di manico, finché scompaiono le piccole ineguaglianze che erano derivate dalla battitura colla zanca, e si rendono visibili le pietruzze colle facce spianate. Dopo circa tre mesi ed anche più secondo la stagione, si può colorire il suolo con una lattata di calce o di terra argillosa bianca colorata a piacimento, sfregandolo a mano con una pietra piana. Ma è però meglio lasciare al terrazzo i suoi colori naturali, perché la tinta aggiunta dopo, facilmente si perde. Quando tutta la massa è asciugata bene, si procede alla pulitura, cioè si sfrega la superficie, prima con sabbia minuta, o con pietra, e poi con pietra pomice. Le screpolature e gli altri vani, che si rivelino, si turano bene con cemento costituito di calce e di polvere di marmo o di polvere bianca di laterizi, e poi quando questo mastice è bene asciugato lo si sfrega esso pure con una pietra arenaria. Poi si lava il pavimento con stracci umidi, e dopo asciugato lo si sfrega coll'olio di lino, ciò che si deve ripetere una volta all'anno se si vuole tenere sempre pulito il battuto.
[Fine testo originale]
La Regola dell'Arte:
BATTUTO SU SOLAIO LIGNEO
- Realizzare il solaio ligneo con due impalcati sovrapposti.
- Costruire il sottofondo dei battuto con uno strato di frantumi di battuti vecchi" delle dimensioni di alcuni centimetri oppure con frantumi di tegole e mattoni, o ancora con pezzi di terra cotta.
- Realizzare una malta composta di:
calce 1 parte
frantumi 2 parti
- Stendere con un rastrello di ferro uno strato (di 9 cm di spessore) di malta di calce e frantumi.
- Battere questo strato di malta prima con un mazzapicchio e successivamente con la zanca.
- Continuare la battitura in tutte le direzioni per 3 o 4 giorni fino a quando lo spessore dei battuto sarà diminuito di un terzo.
- Sovrapporre al primo strato non ancora completamente asciutto un altro strato di malta di 6 cm di spessore, composto di calce viva e frantumi di laterizi di piccole dimensioni.
Le proporzioni di questa seconda malta saranno:
calce viva 1 parte
frantumi 2 parti
- Lasciare riposare il battuto per un giorno e mezzo in estate e primavera, per due giorni in inverno.
- Battere nuovamente con la zanca.
- Disporre il terzo e ultimo strato (1 - 2 cm di spessore) composto di:
calce viva 1 parte
polvere di marmo 1 parte
- Pareggiare la superficie dell'ultimo strato con una cazzuola a becco d'oca.
- Seminare i pezzi di marmo.
- Affondare i pezzi di marmo prima con un mazzapicchio e successivamente con un cilindro di marmo o di ferro.
- Battere la superficie appena "seminata" con la zanca metallica.
- Procedere (quando la superficie è asciutta) alla "rotatura" con acqua e pietra arenaria per eliminare le tracce della battitura.
- Dopo tre mesi dalla rotatura si può colorare il battuto con latte di calce e terre colorate applicate stregando con una pietra.
- Pulire il battuto prima con una pietra dura e poi con una pietra pomice.
- Riparare gli eventuali difetti con una malta di calce, polvere di marmo o polvere di "laterizi bianchi".
- Lavare il battuto con stracci umidi.
- Infine sfregare con olio di lino.
- Ripetere quest'ultima operazione almeno una volta all'anno.