Costruire in terra cruda
Costruire in terra cruda è un argomento affascinante, dato che nel corso dei millenni l’uomo ha sempre usato la terra come elemento base per costruire.
Essendo che l’argilla è un materiale che si trova abbondantemente ovunque e perfettamente ecologico, le costruzioni in terra cruda sono tornate in auge e prese seriamente in considerazione dalla Bioedilizia, non solo dove esiste una tradizione costruttiva come in Sardegna nel Campidano, tanto per mostrare uno scenario tutto italiano, ma in tutte le parti del mondo, in vari progetti africani e sudamericani di cooperazione e aiuto alle popolazioni, per esempio.
Quasi non esistono limiti alla possibilità di forme e alla creatività, che le costruzioni in terra cruda permettono, quasi fossero appunto i castelli di sabbia che da bambini ci divertivamo a costruire.
Basterà considerare l’altezza delle abitazioni della città di Shibam nello Yemen, dove la resistenza strutturale della terra cruda è messa a dura prova dalla fantasia dei costruttori.
Innumerevoli sono i vantaggi di una costruzione in terra cruda, la sua salubrità, la sua capacità termoisolante etc., e due sono le tecniche edilizie principali comunemente usate per la costruzione di un edificio in terra cruda: l' Adobe e il Pisé
L’ Adobe è la tecnica edilizia che usa i blocchi o mattoni in terra cruda (non cotti) prodotti artigianalmente o industrialmente, mattoni composti principalmente da un composto di argilla e sabbia e eventualmente impastati con un triturato di paglia.
Attenzione ai prodotti industriali che molte volte sono solo un sottoprodotto del laterizio normale (che pretende la cottura) e non sono adatti per l’impiego a crudo. Utilizzare sempre prodotti fabbricati appositamente per l’impiego a crudo.
I mattoni in terra cruda di piccole dimensioni si ottengono da argille grasse che non contengono pietrisco (caranto), i mattoni in terra cruda più grandi, al contrario, si ottengono da argille magre (con più sabbia), alle quali viene aggiunta spesso della paglia triturata. I mattoni crudi con un elevato contenuto di sostanze leggere (sabbia, paglia) non sono adatti per la costruzione di muri portanti e vengono usati per le pareti di tamponamento.
Per elevare un muro in mattoni crudi viene usata come legante una malta d’argilla o una malta di calce e il muro a sua volta, deve essere protetto dall’umidità ascendente, tramite una barriera orizzontale e, verticalmente dalla pioggia, tramite un intonaco a calce.
La tecnica edilizia chiamata Adobe viene spesso usata in combinazione, specialmente quando si tratta di costruire muri portanti, con l’altra tecnica: il Pisé.
Il Pisé era una tecnica molto diffusa nell’architettura rurale dell’Ottocento, consiste nella costruzione di muri portanti e pareti di tamponamento, usando casseforme in cui la terra cruda, opportunamente preparata, viene collocata e pressata.
Per la tecnica edilizia detta Pisé si usa un argilla magra (sabbiosa) e poco umida.
Estrazione - Si cominciano i lavori estraendo la terra argillosa. Questo tipo di terra si incontra sotto il primo strato (strato vegetativo 50 cm più o meno) e dato che è abbastanza comune è probabile che la troverete direttamente sull’area di costruzione (vedere in seguito: come riconoscere un argilla adatta).
Alle terre troppo grasse potete aggiungere sabbia, per ottenere una granulometria più adatta che evita la formazione di fessure durante il processo di essiccamento.
Stagionatura – La terra estratta bisogna poi lasciarla “stagionare”; durante questa fase le zolle si sbriciolano, per conservare la naturale plasticità della terra argillosa, si deve coprire la terra così accumulata con dei teli bagnati per evitare l’essiccazione e proteggerla dalle piogge eventuali.
Preparazione della miscela di terra - La terra va mescolata con acqua e ad essa è aggiunta sabbia fino a raggiungere una pasta omogenea. Nel frattempo si mette la paglia a bagno per qualche ora; si tira fuori e si scola l’acqua in eccesso. Si aggiunge la paglia umida alla terra tagliuzzandola. Si fa riposare questo composto, da un minimo di 6 ore ad un massimo di 2 settimane, sotto un telo di plastica.
Questo composto, preparato per il Pisé, che contiene più sabbia e meno acqua, é collocato nelle casseforme. Quando il preparato è più umido e grasso, può essere usato su di una struttura a griglia di legno o bambù, preventivamente spennellata di terra. Qualora fosse applicato manualmente con una cazzuola, raccomandiamo l’aiuto di un muratore esperto e l’uso di una betoniera.
Casseforme - Una volta preparate le casseforme si colloca il preparato in strati di 5-12 cm che va diligentemente battuto a mano o con l’ausilio di una macchina, fino ad arrivare a strati alti 80 cm.
Si possono formare tre strati al giorno. Agli angoli gli strati devono unirsi per dentatura, e lo spessore dei muri portanti è di 50 cm.
Le aperture di porte e finestre si ottengono creando apposite contro intelaiature, le architravi devono essere rinforzate con listelli di legno.
Questa tecnica edilizia, detta Pisè, consente la costruzione di edifici alti due o tre piani.
Comunque è sempre meglio erigere i muri in terra cruda con uno zoccolo di pietra alto da terra 30 cm almeno, per proteggerli contro l’umidità ascendente. La zoccolatura andrebbe protetta con un appropriato strato di intonaco a difesa dalla pioggia.
ALCUNE REGOLE DI BASE PER LA COSTRUZIONE IN TERRA CRUDA
Muri portanti Spessore minimo dei muri portanti:
un solo piano 30 cm
piano inferiore di due piani 50 cm
Altezza massima 3,5 m
Luce massima tra due punti 5,0 m
I muri portanti e quelli che irrigidiscono la struttura devono essere costruiti contemporaneamente e ben collegati tra loro.
Aperture:
• La distanza tra le aperture (cioè tra una porta e una finestra) non deve essere inferiore ai 75 cm.
• Gli architravi in terra cruda sopra le porte e le finestre devono essere armati, l’armatura consiste in listelli di legno con sezione di 40/50 mm, collocati a una distanza di 10cm uno dall’altro e con un sostegno laterale corrispondente alla metà dell’apertura (es.: una porta di 80 cm deve avere listelli che sporgono di 40 cm)
Muri di tamponamento:
• Quando si stabilisce la dimensione del telaio portante, bisogna tener conto che il peso della terra cruda umida è maggiore rispetto a quella asciutta (sembra ovvio, ma bisogna calcolarlo)
• Il peso dei muri di tamponamento deve essere scaricato sul telaio piano dopo piano
• Bisogna garantire la stabilità dei muri durante la fase di battitura nelle casseforme, se necessario puntellare il telaio.
Come riconoscere un’argilla adatta - Dal composto preparato secondo le regole qui sopra elencate (senza paglia), fatene un piccolo uovo alto 3 cm, pressandolo bene, lasciatelo asciugare e poi mettetelo tra il pollice e l’indice e provate a romperlo con la forza delle due dita, se non si rompe, potete dar principio ai lavori; in caso contrario diminuite la quantità della sabbia e riprovate.
Come preparare i mattoni in terra cruda - Una volta che vi siete accertati che il composto abbia la giusta consistenza e plasticità, prendetene una certa quantità e facendone una palla, buttatela con forza dentro lo stampo in legno. Prima però ricordatevi di spennellare della terra asciutta dentro lo stampo, così che il composto non attacchi al legno.
Pressato bene il futuro mattone, rovesciatelo in un posto dove possa seccare al sole.
La pratica applicativa - La tecnica costruttiva del Pisé (o della terra battuta) si basa sulla realizzazione di mura con argilla umida per evitare fessurazioni in fase di essiccazione. L’argilla è compattata con appositi strumenti, dentro casseforme lignee di limitata altezza e smontabili, per consentirne lo spostamento.
Talvolta la massa di argilla può essere alleggerita con l'aggiunta di paglia tritata ed erba secca.
In climi secchi il Pisé viene direttamente poggiato sul terreno livellato e pulito. In climi umidi, per contro, si ricorre ad una fondazione in mattoni o pietrame grezzo legato con malta cementizia.
Il muro può avere uno spessore variabile ed è realizzato a strati, battendo l'argilla con strumenti in legno dalla testa larga, a punta o a cuneo, in modo da renderla compatta ed accelerare la sua essiccazione.
Una volta che la terra si è indurita, si procede al disarmo della cassaforma per riarmarla di fianco mantenendo un poco di contatto con la parte realizzata in precedenza. Questo procedimento si ripete fino a che non si raggiunge l'altezza desiderata.
L'edilizia sostenibile riscopre il Pisè - Secondo quanto affermano i ricercatori, quando i muri costruiti con questa tecnica si asciugano (in condizioni climatiche adatte) trattengono una piccola quantità d'acqua guadagnando in resistenza. Sappiamo che le strutture costruite con il Pisè dimostrano un'elevata resistenza nel tempo, ma fino ad oggi non si era giunti a comprendere da cosa derivasse questa resistenza. I test che abbiamo svolto inizialmente evidenziano che la resistenza è imputabile alla quantità di acqua contenuta. Ampliando le nostre conoscenze a questo proposito siamo in grado di iniziare ad analizzare quali implicazioni potrebbe avere l'impiego del Pisè come tecnica edile a basso impatto ambientale per la progettazione di nuovi edifici e per la conservazione di edifici antichi edificati secondo la stessa.
Implicazioni per la bioedilizia - I risultati ottenuti dai ricercatori dovrebbero infatti costituire un ausilio per la conservazione di edifici e monumenti edificati con il Pisè, per esempio prevenendo le infiltrazioni di ingenti quantità d'acqua nel materiale. Sempre più di frequente, inoltre, gli architetti e i costruttori stanno tornando a questa tecnica per la costruzione di nuovi edifici. Il motivo sta nel fatto che il materiale è disponibile in loco e non vi è necessità di ricorrere al cemento, responsabile del 5% delle emissioni planetarie complessive di biossido di carbonio.
Un antico (e moderno) materiale, da associare all’argilla, è ancor oggi un derivato della lavorazione della canapa. Questo materiale è il Canapulo.