La pietra
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La pietra rappresenta il prevalente supporto materiale delle più tipiche espressioni insediative ed infrastrutturali di gran parte del paesaggio italiano o, in altri termini, del suo patrimonio storico; espressioni che, ai fini di una più acuta valutazione degli elementi, ne compongono la fisionomia.
Il manufatto di pietra, come elemento di serie, precede l’epoca dell’industrializzazione moderna e risale ancora alla preistoria, con le selci lavorate, ed alle civiltà: fenicia, egiziana, greca e romana ed al rinascimento come ripetizione di elementi di serie.
La moderna prefabbricazione si riferisce proprio all’edificio in cui la pietra si inserisce come elemento di serie a completamento di una fase costruttiva.
La pietra esprime bene il principio estetico della varietà nell’unitarietà dell’insieme, dove i singoli elementi sono fonte di ricchezza espressiva nella loro varietà (di forma, di taglio, di posa in opera, di trattamento delle superfici) mentre l’insieme del manufatto assume, per l’uniforme natura del materiale, un carattere forte e vigoroso.
Dai primi ripari naturali costituiti da cave nel nord est della Cina, ai villaggi nella roccia della Turchia fino ai più vicini e caratteristici ‘sassi’ di Matera, milioni di persone hanno vissuto in ambienti ai quali la roccia forniva il naturale riparo.
Fin dalle origini l’uomo ha stabilito, con la pietra, un particolare rapporto che si è mutato con il susseguirsi delle civiltà e delle epoche. Infatti, dopo un primo uso ‘passivo’ in età preistorica, quando l’uomo utilizzava per dimora le caverne, si è passati ad un uso ‘attivo’, in cui il materiale era estratto e lavorato secondo le diverse esigenze costruttive.
A fronte di un’edilizia povera in legno o in argilla, la pietra ha costituito fin dalle epoche più antiche l’elemento fondamentale dell’edilizia sacra ed imperiale, assurgendo a simbolo di immutabilità e di potere.
L’introduzione del bronzo e la conseguente fabbricazione di utensili ha permesso una prima lavorazione della pietra, fornendo la possibilità di edificare con l’ausilio di massi più o meno regolari, ad esempio nelle caratteristiche strutture dei nuraghe sardi. Anche il mondo egizio antico, benché le abitazioni fossero abitualmente realizzate in mattoni di paglia e argilla, ricorreva alla pietra, non solo per l’erezione delle maestose piramidi, ma anche per le costruzioni più importanti, come il gigantesco complesso di Luxor, intagliato nella roccia. Così pure nell’antica Grecia l’uso della pietra era circoscritto alle parti più importanti degli edifici ed in particolar modo alle opere d’interesse pubblico, destinate a durare più a lungo. L’abilità e la maestria dei Greci nel taglio e nella costruzione in pietra, esaltati in più dallo splendore del marmo pario, ne mettono in risalto il lato estetico. A Roma la pietra acquista spesso valore di materiale di rivestimento. Questo decreta una nuova tendenza che valorizza la pietra quale materiale decorativo, a scapito dell’originario concetto di robustezza, che la vedeva impiegata soprattutto in funzione strutturale.
Il Medioevo vede ancora cittadine e paesi con case prevalentemente in legno, cui vanno però gradatamente sostituendosi gli edifici in pietra via via che aumenta il tenore di vita; finché con la crescita di un ceto medio la pietra o il cotto, secondo le prevalenti risorse locali, diventa il materiale privilegiato per le costruzioni.
Le difficoltà dei trasporti, dovute alla carenza di vie di comunicazione ed alla mancanza di mezzi idonei al trasporto di materiali pesanti come la pietra, hanno fatto in modo che l’utilizzo del materiale locale fosse la scelta più semplice e ovvia. Questo ha permesso lo sviluppo e la caratterizzazione di stili e di tecniche costruttive differenti in ogni regione, in dipendenza anche dalle particolari caratteristiche di resistenza, lavorabilità e dal cromatismo delle pietre locali.
Dal punto di vista mineralogico, le pietre sono classificate in tre grandi gruppi: ignee, sedimentarie e metamorfiche, dipendentemente dalla loro formazione geologica. La pietra più utilizzata nelle costruzioni è il granito, appartenente al gruppo delle ignee; date le sue caratteristiche di elevata durezza, di resistenza alle intemperie e all’acqua, nonché alle diversità di colore che vanno dal grigio all’argento e dal rosso al bianco è comunemente utilizzata per le strutture portanti, per pavimentazioni e arredo urbano. Altri tipi di rocce ignee utilizzate in edilizia sono la selce, con buone caratteristiche di durezza, ma friabile, con colori che variano dal nero al grigio, marrone e bianco e il basalto, che deriva da un flusso di lava solidificato e presenta colori scuri: verde, blu, marrone e nero.
Le rocce sedimentarie si formano dalla cementificazione, in condizioni particolari di pressione, di sabbie e pietrisco derivanti dall’erosione delle rocce ignee. Le più comuni di questo secondo tipo di rocce sono le arenarie di colore beige, oro, grigio e rosa. Un’altra roccia sedimentaria utilizzata nelle costruzioni è il calcare, in origine adagiato sotto i fondali marini e contenente depositi di conchiglie fossili; ha colori che variano dal bigioazzurro, al bruno, al bianco crema. Le rocce metamorfiche si sono formate attraverso una trasformazione delle rocce ignee o sedimentarie; vengono spesso utilizzate per lavori di rivestimento, copertura e ornamento. Particolarmente conosciute in edilizia sono soprattutto l’ardesia, vari tipi di marmi e l’alabastro. Appartiene a questa categoria il materiale comunemente denominato ‘verde Alpi’, che costituisce una delle pietre ornamentali più note e pregiate.
La facciata di Santa Maria Novella a Firenze, Leon Battista Alberti
La muratura costituisce l’impiego più specifico della pietra: è lei che dà sostanza e forma, pregio e durata agli edifici. L’opera di Vitruvio ha consolidato una classificazione tipologica della messa in opera di murature in pietra; la variabilità dei risultati estetici è poi dipendente dall’opportuna scelta delle singole pietre, dai diversi procedimenti per l’esecuzione dei giunti e dalla ricerca di equilibri cromatici. Si possono, per semplicità, individuare quattro grandi gruppi tipologici di muratura, secondo le tecniche costruttive: muratura in pietra con pezzatura irregolare; muratura con pezzatura regolare; muratura mista in pietrame e laterizio e muratura in pietrame a secco.
Nella muratura a pezzatura irregolare, si utilizza il materiale così come proveniente dalla cava, con scapoli prismatici irregolari; prima della messa in opera, con alcuni colpi di martellina si adatta la pezzatura alla particolare collocazione cercando di evitare gli allineamenti verticali per scongiurare lesioni future e pulendo e bagnando le pietre per mantenere intatto il potere legante della malta.
La muratura ordinaria di pietrame naturale a pezzatura regolare è costituita invece da pietre preventivamente squadrate in blocchetti parallelepipedi disposti ad assise orizzontali. La regolarità delle componenti rende agevole la tessitura.
La muratura cosiddetta ‘a secco’ è caratterizzata dall’assenza di legante: le pietre vengono messe in opera, semplicemente appoggiandole l’una sull’altra. La resistenza della struttura realizzata con questa tecnica è affidata, in questo caso, alla sua massa inerziale, e perciò è condizionata al mantenimento dei carichi sulla verticale del muro; ha una fondamentale importanza, inoltre, che le pietre siano ‘tessute’ con particolare attenzione, facendole appoggiare in maniera ben solida sul giro sottostante. L’abilità del muratore consiste proprio nel colpo d’occhio con cui individuare la pietra della forma e pezzatura giusta e nel rilevare, battendola leggermente con il martello, la sua condizione d’appoggio. Il materiale deve essere più omogeneo possibile, e il muro deve avere una sezione maggiore di quella di un muro con legante.
È opportuno richiamare il comportamento della muratura e la naturale tendenza all’assestamento: quando questa avrà raggiunto una certa dimensione e una certa altezza, il peso proprio la ridurrà per compressione. Questo provocherà oltre all’abbassamento della parte costruita, anche l’allargamento della sezione mediana. Si dovrà valutare la corretta disposizione della pezzatura dei conci e le differenti sezioni alle diverse altezze del manufatto.
Muratura "a secco"