Delle calcine grasse: ovvero delle calci aeree di fossa
Come ho già scritto, le calcine aeree sono quelle che fan presa quando si asciugano e conseguentemente induriscono solo se esposte all'aria.
Per far la calce si prendono dei calcari dai fiumi, dai monti o dalle cave (CaCO3) e si mettono a cuocere nei forni da calcina, benché una volta si usasse cuocere queste pietre anche negli stessi forni in cui si cocevano i mattoni. Dopo circa 60 ore di buona fiamma di legna od altro, le pietre hanno perduto tutta l'anidride carbonica (CO2) in esse contenuto. Questi calcari, da carbonato di calcio che erano, si tramutano dopo la cottura, in ossido di calcio (CaO), ovvero quelle zolle bianche e fragili che i nostri Vecchi andavano ad acquistare a carrette nelle calcinaie e che noi tutti chiamiamo calce viva.
La reazione: CaCO3 --> CaO + CO2
Il peso molecolare: 100,09 --> 56,08 + 44,01
La trasformazione da Carbonato di Calcio in Ossido di Calcio, ovverosia la sopradetta calce viva, si ottiene a temperature di circa 900°C. Non è consigliabile spingere la fiamma oltre tale temperatura per non ottenere una calcina abbruciata, ovvero troppo compatta e poco avida d'acqua, il che ne ridurrebbe la resa in grassello.
Di forni da Calcina propriamente detti, se ne sono veduti di due tipi. Uno, molto antico, è costruito come una torre cava nella quale vengono posti alternativamente calcari e strati di legna o carbone, alla base della quale viene attizzato il fuoco, che si propaga lungo l'intera torre, per la cottura dei sassi.
Le calcine ottenute da questi forni sono oggi però di scadente qualità, in quanto, essendo perlopiù il carbone usato come combustibile, queste vengono estratte all'uscita del forno assieme alle ceneri, le quali ceneri possono contenere indesiderati residui di zolfo. Per ovviare a ciò, v'è un altro forno da calcina ove il fuoco viene alimentato in un vano separato dalla cavità della torre ove si trova ammassato il calcare. Tra il prefurnio e la cavità, vi passa la fiamma viva che avvolge le pietre, le quali, dopo il tempo di cottura, vengono fatte uscire da un portello retrostante.
Questo forno dicesi "continuo" e cuoce ottime calcine; e la calce che esce dai forni dicesi viva poiché con l'acqua reagisce violentemente; e tolta che sia, la detta calce dal forno, questa si mostra come sassi leggeri, porosi e friabili che all'aria facilmente sfioriscono cadendo in polvere.