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Il recupero delle superfici murarie

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  • Il recupero delle superfici murarie

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I leganti, di qualsiasi natura essi siano, non possono impiegarsi nelle costruzioni senza essere bagnati preventivamente con acqua. Talvolta si impiega un solo materiale, spesso però sono due o più di due i materiali che si uniscono e si impastano assieme all'acqua per costruire quelle sostanze pastose, che hanno la proprietà di indurire e di aderire ai materiali da costruzione, le quali prendono il nome di malte.

Si dicono malte semplici quelle che, oltre ovviamente all'acqua necessaria per l'impasto, sono costituite esclusivamente dal legante (calce grassa, calce forte, gesso ...); malte composte sono quelle realizzate, oltre che con l'acqua, con due o più materiali (calce grassa o calce forte con sabbia o pozzolana ). Di queste si dicono malte comuni o malte aeree quelle formate solamente con calce comune (ovvero grassello) e sabbia, le quali fanno presa soltanto in costruzioni esposte all'aria; malte idrauliche quelle altre composte con calce grassa e pozzolana, o con calce forte (idraulica naturale) e sabbia, le quali fanno presa tanto all'aria che sott'acqua; malte bastarde quelle composte di due o più leganti .


Il bastione di pietra grigia, risalente alla dominazione veneziana, posto sulle falde del monte Rocchetta, a Riva del Garda

Ordinariamente oggidì si intendono bastarde le malte di calce inopinatamente mescolate al cemento, per le quali vale anche il termine di malte cementizie.

La buona riuscita delle malte dipende generalmente dalla buona qualità degli ingredienti, dalla loro giusta proporzione e dalla perfetta lavorazione dei medesimi.

Come per l'estinzione delle calci, anche per il confezionamento delle malte sono da preferirsi le acque più limpide e pure, come le acque potabili, quelle dei laghi e dei fiumi, ecc. L'acqua del mare, nonostante l’ottimismo del Rondelet, va generalmente proscritta; cosippure vanno allontanate le acque salse, le selenitose e le magnesiache, poiché producono malte di scadente qualità e ne ritardano la presa.

La quantità d'acqua, occorrente per l'impasto di una malta non si determina che con la pratica: conviene che essa sia giusta per rendere la malta piuttosto soda e consistente; le malte molto diluite fanno presa tardi e si disseccano sensibilmente, lasciando dei vuoti e cavilli, che ne diminuiscono la saldezza e la durata.

Gli ingredienti, che entrano a far parte delle malte, si dosano in parti che si riferiscono ordinariamente al volume, raramente al peso. Per una parte di calce e due di sabbia si intende un volume di calce e due di sabbia.

La proporzione della sabbia o pozzolana e delle varie calci, è variabile secondo la natura del manufatto che ci si appresta a porre in opera, e la resistenza che in esso si richiede. Gli ingredienti si dosano in maniera da produrre un tipo di malta, che rimanga integra nel tempo, la più ragionevolmente economica, e la più corrispondente alla resistenza desiderata.

Consulta la Biblioteca Storica dell’Accademia: Vincenzo Scamozzi [15_SA_ 5]

Generalmente però le malte si preparano con eccesso di resistenza, proporzionando la calce alla sabbia o pozzolana in maniera che essa occupi tutti gli spazi esistenti fra i granelli, avviluppando i granelli medesimi. Le malte così composte prendono il nome di malte piene. Praticamente gli operatori ritengono giusta e corrispondente ad una malta piena ben fatta, quella quantità di calce che, durante la mescolazione, si rende necessaria per far sparire tutti i granelli di sabbia, rendendo uniforme il colore della malta; d'altro canto però non si dovrebbe neanche eccedere con la quantità della calce: tali eccessi si possono subito notare col manifestarsi di bianche sbavature sul ferro della cazzuola usata per rimestare la massa; la malta dovrà facilmente scivolar via dal ferro, lasciandolo sempre ben lucido e pulito.

Il bastione veneziano a Riva del Garda


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