Dei tinteggi secchi, ovvero senz’olio
Tempera a colla, scialbo a calce a fresco o ai silicati
La tecnica a secco è una delle più comuni, e così si chiama perché la miscela pronta al pennello non prevede l’uso di oli, od altro elemento liquido, che lasci tracce di lubricità, come quelle grasse che contengono olio. Il lavoro eseguito con simili composizioni, di un relativo assorbimento, a differenza dei tinteggi grassi ad olio - che si mostrano sempre un po’ lucidi - risulta sempre di aspetto opaco. Dalla natura dei molteplici impasti e pigmenti usati per essa, questa tecnica assume le svariate denominazioni di pitture a calce, a colla, a fresco, ai silicati. La più comune, forse perché la più economica e la più comoda a trattarsi, è la tecnica a calce, la quale però, nei climi freddi richiede particolari attenzioni e precauzioni se si vuol ottenere quel buon risultato, che facilmente dà nei mesi di media e calda temperatura.
La buona riuscita del lavoro dipende da una sollecita essiccazione del contenuto della parte liquida: perciò il periodo invernale, freddo e facilmente umido, non è favorevole affatto a questa tecnica.
Di svariati elementi, colori minerali o chimici, si compone la miscela, che è a base di calce aerea bianca (grassello) e di acqua. La calce bianca, in questa condizione, consuma la propria azione, e dà il proprio risultato finale in virtù dell’anidride carbonica nell’aria. Nasce da ciò un carbonato di calcio con un residuo di umidità di qualità salina che è facilmente suscettibile a congelarsi qualora la temperatura favorisse il fenomeno. Tenuto presente che i manufatti, nei periodi freddi sono piuttosto refrattari all’assorbimento, ne consegue che lo strato di calce applicato a bassa temperatura tenda ad indurirsi per carbonatazione, senza la dovuta aderenza al supporto sottostante, dimostrando tutta la sua debolezza quando la temperatura diverrà più calda e più secca. Allora lo stacco dal fondo sarà inevitabile e lo strato di calce tenderà a cadere in scaglie, scrostandosi e cadendo dal supporto. Cose queste ben note agli artigiani frettolosi che hanno voluto a tutti i costi lavorare all’esterno anche in Dicembre, quando la temperatura consiglierebbe ben altri lavori.
Da Dicembre a Marzo conviene lavorare all’esterno, solo nelle zone ove la temperatura difficilmente scenda sotto lo zero e limitatamente alle ore lavorative ove non si manifestano correnti d’aria fredda.
Per contro, in quelle zone ove vi sia pericolo di gelate, ci si limiti alle ore calde del giorno, applicando poca materia su superfici che diano chiaro segno di assorbimento. In ogni caso, all’abbassarsi della temperatura, mai farsi cogliere dal gelo con i tinteggi ancora bagnati.
Consiglio di cantiere
Mai applicare un tinteggio a calce con temperature ambientali inferiori ai 5°C.